Intervista a Alessandro Haber

Intervista

Intervista a Alessandro Haber

Alessandro Haber, attore cinematografico, televisivo e teatrale, regista e cantautore. 
Nato a Bologna il 19 gennaio 1947 da padre rumeno e madre italiana, trascorre l'infanzia in Israele. Nel 1967, appena ventenne, esordisce nel cinema.
Negli anni ‘90 lo vediamo recitare in tre film di Leonardo Pieraccioni: “I laureati”, “Il ciclone” e “Fuochi d'artificio”.
Haber si è cimentato in ruoli drammatici, comici e molti sono i personaggi single da lui interpretati.

Alessandro Haber intervistato sul tema single:

Un lettore d’eccellenza alla presentazione del libro di Sergio Claudio Perroni “Non muore nessuno” durante la XX edizione della Fiera del Libro di Torino.
Una voce profonda, avvolgente ferma il tempo e coinvolge il pubblico nella particolarissima vicenda di cui narra l’autore. Uno stile impeccabile, particolare, ma di classe, in uno spezzato pantaloni chiari e giacca scura spicca un volto inconfondibile, un volto d’artista. Occhi scuri, molto profondi, carnagione olivastra, una lunga e incolta barba nero-argento un volto caratteristico, dalla ampia fronte che non lascia spazio ai voluminosi e ricciuti capelli che completano il ritratto d’artista.

Alla fine della presentazione del libro, Haber accetta con grande disponibilità a scambiare quattro chiacchiere con noi: lo accompagniamo anche a prendere un taxi, un uomo molto simpatico e profondo, delle caratteristiche espressioni, talvolta molto colorite…

Vitadasingle.net: Nei numerosi personaggi da te interpretati quanto della tua vita da single hai messo e quanto l’interpretazione di questi personaggi ha influenzato il tuo modo di essere single?
Alessandro Haber: In realtà ci sono tanti tipi di single, l’unica cosa che li accomuna è che stanno da soli, non hanno una compagna fissa, magari hanno molte storie, molte donne, ma ognuno poi nel rapporto ha un proprio carattere, ha una propria testa, pensa in un certo modo, si comporta in un certo modo. Non sono tutti uguali i single, hanno in comune, come ho detto, il fatto che vivono da soli, questo sì, però poi ognuno ha le sue fantasie erotiche, le sue scelte, i suoi interessi, le sue posizioni politiche…gli uomini “meno male” non sono uguali. Per quanto riguarda i personaggi da me interpretati certo che mi hanno influenzato. Le cose che faccio come artista sono esperienze che poi ho catturato durante la mia vita, interiorizzate in camera dei colori e al momento giusto diventano quel personaggio che voglio interpretare. Se devo essere un single, divento un single, se devo essere un omosessuale, faccio l’omosessuale, e non lo sono, però lo faccio benissimo … Anche facendo l’omosessuale ci sono delle tipologie diverse e questo dipende dalla tua sensibilità, per cui è vero ho interpretato molti ruoli da single, però dato che io non scrivo sceneggiature, ma le leggo e le interpreto, doveste chiederlo ai registi! Il regista crea il personaggio, si può discutere, ampliare, lui può accogliere un mio consiglio, però i personaggi sono creati dagli sceneggiatori … certo però io ci metto del mio.

Perché secondo te oggi ci sono così tante persone single?
Alessandro Haber: Intanto perché la vita è cara, per cui la gente preferisce probabilmente così, oggi non è facile vivere con quello che si guadagna. Io sono una persona fortunata, faccio quello che mi piace e guadagno anche benino, quindi non posso lamentarmi, però oggi molti fanno fatica a trovar lavoro, quindi preferiscono stare da soli, avere delle storie oppure avere delle fidanzate che trovano il tempo che trovano. Non prospettano, non organizzano il futuro o almeno lo organizzano sempre più tardi, in tempi più lunghi e allora ecco che si crea una fascia di persone che vivono da sole, i single, non è facile oggi. Anche avere una casa oggi costa, ha cifre iperboliche! Con questo passaggio dalla Lira all’Euro è raddoppiato tutto, allora vedi che i conti tornano in qualche modo! Inoltre, perché una volta la famiglia …credo, ora mi sembra di parlare come i miei genitori e i miei nonni, anche se mi sento un ragazzo in realtà! Però una volta tutta la famiglia era più unita, oggi ci sono più distrazioni, tu viaggi e comunichi con tutto il mondo, una volta per fare un viaggio ci voleva del tempo, lo dovevi organizzare, oggi parti, trovi un occasione e vai a Parigi, vai a Londra in un attimo. Ci sono più possibilità, si comunica in maniera diversa, non vedi più i ragazzini che giocano a pallone, questo vuol dire che ci sono più distrazioni e quindi si fa più difficoltà a costruire un rapporto, però i sentimenti bene o male restano quelli di sempre, ma “mettere su” un rapporto è più difficile perché sei più distratto, hai meno inibizioni, insomma, hai meno “tenitura”… cioè mi ricordo i miei genitori che hanno tenuto, ne hanno passate tante, però hanno deciso di superarle. Oggi invece appena c’è una crisi si rompe “paf” per ricambiare, per farti subito un altro abito. Questa è la follia del consumismo, la politica dell’opportunismo eccessivo che ti permette di fare sempre in ogni momento quello che ti pare.
La singletudine è una scelta o una condizione in cui ci si trova per costrizione?
Alessandro Haber: Credo che sia un po’ tutti e due, certo che poi è l’uomo che decide e fa il buono e il cattivo tempo, poi come dicevo prima, socialmente oggi la vita è più difficile viverla, una volta era tutto più semplice, c’erano pochi divertimenti, pochi riferimenti, c’era pane e mortadella, oggi invece è tutto più sofisticato, più complicato è più semplice arrivare in un posto, ma è più complicato gestire le piccole cose, non lo so…

Quali sono le differenze tra un uomo single e una donna single?
Alessandro Haber: La donna di suo ha la femminilità, la maternità, anche l’uomo ha la paternità, però è la donna che gestisce la vita. Effettivamente la donna ha questo problema, un po’ meno di prima per le distrazioni che ci sono, per la frenesia…però arriva fino a un certo punto e poi sente il bisogno di creare qualcosa, dare vita a qualcosa. Per la donna forse è più difficile. Ci sono più donne single di una volta, però l’idea del matrimonio, del rito, la sentono di più che gli uomini. Anche se poi le donne single, credo che facciano le stesse cose che facciamo noi, perchè escono con le amiche, vanno nei pub, fanno serate, feste, qualche volta catturano e qualche volta no. Per noi è più semplice avere un rapporto “da una botta e via”, una donna in linea di massima usa più la testa è più diffidente, in qualche modo ha bisogno di altre componenti.

Com’è stata la vita da single di un famoso attore come te?
Alessandro Haber: Io me la sono divertita, molto…è stata piacevole! Adesso ho una compagna, tra l’altro ho una figlia. Fino a tre anni fa ho avuto tante storie durate tre anni, due, un anno…io poi, dopo un po’ non c la faccio. Adesso ho una bambina che naturalmente mi da grande forza, mi da il senso della vita…l’unica donna della mia vita naturalmente è mia figlia, tutto il resto sono relazioni di passaggio. Come dicevo prima, è stata piacevole anche perchè la mia forza è stata il lavoro, ho riversato tutte le mie energie, le mie attenzione, le mie armoniche nel lavoro. L’unica donna vera a parte mia figlia è il mio lavoro. Ogni tanto sentivo il bisogno di qualcosa di più importante, lo sentivo quando stavo da solo a casa e bighellonavo, mi “scopavo” una, poi magari il giorno dopo c’era un'altra, sentivo che non c’era niente di costruttivo, era tutto fine a se stesso …le dicevo addirittura, perché non prendi poi un bel taxi, dopo averle promesso magari di restare a dormire…sai quelle cose un po’ così. Però tornerei a fare le stesse cose che ho fatto, insomma non sono un pentito, le ricordo con molta allegria…che brutto già si parla di ricordi, che brutto. Anche adesso insomma, dire che sono felice è una parola grossa, però non mi posso lamentare, questa bambina è fantastica!


Un artista, un uomo con i suoi ideali, il suo modo di essere, vizi, virtù, un uomo che ama emozionarsi e emozionare… leggendo un racconto, davanti alla macchina da presa, su un palcoscenico o davanti ad un microfono cantando.
Sembra portare accanto a se tutte le sue esperienza di vita, ricordi di donne, incontri… fotogrammi che si materializzano al suo racconto.
Un artista trasversale e poliedrico, un uomo.
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