Un lettore d’eccellenza alla presentazione del libro di Sergio Claudio Perroni “Non muore nessuno” durante la XX edizione della Fiera del Libro di Torino.
Una voce profonda, avvolgente ferma il tempo e coinvolge il pubblico nella particolarissima vicenda di cui narra l’autore. Uno stile impeccabile, particolare, ma di classe, in uno spezzato pantaloni chiari e giacca scura spicca un volto inconfondibile, un volto d’artista. Occhi scuri, molto profondi, carnagione olivastra, una lunga e incolta barba nero-argento un volto caratteristico, dalla ampia fronte che non lascia spazio ai voluminosi e ricciuti capelli che completano il ritratto d’artista.
Alla fine della presentazione del libro, Haber accetta con grande disponibilità a scambiare quattro chiacchiere con noi: lo accompagniamo anche a prendere un taxi, un uomo molto simpatico e profondo, delle caratteristiche espressioni, talvolta molto colorite…
Vitadasingle.net: Nei numerosi personaggi da te interpretati quanto della tua vita da single hai messo e quanto l’interpretazione di questi personaggi ha influenzato il tuo modo di essere single?
Alessandro Haber: In realtà ci sono tanti tipi di single, l’unica cosa che li accomuna è che stanno da soli, non hanno una compagna fissa, magari hanno molte storie, molte donne, ma ognuno poi nel rapporto ha un proprio carattere, ha una propria testa, pensa in un certo modo, si comporta in un certo modo. Non sono tutti uguali i single, hanno in comune, come ho detto, il fatto che vivono da soli, questo sì, però poi ognuno ha le sue fantasie erotiche, le sue scelte, i suoi interessi, le sue posizioni politiche…gli uomini “meno male” non sono uguali. Per quanto riguarda i personaggi da me interpretati certo che mi hanno influenzato. Le cose che faccio come artista sono esperienze che poi ho catturato durante la mia vita, interiorizzate in camera dei colori e al momento giusto diventano quel personaggio che voglio interpretare. Se devo essere un single, divento un single, se devo essere un omosessuale, faccio l’omosessuale, e non lo sono, però lo faccio benissimo … Anche facendo l’omosessuale ci sono delle tipologie diverse e questo dipende dalla tua sensibilità, per cui è vero ho interpretato molti ruoli da single, però dato che io non scrivo sceneggiature, ma le leggo e le interpreto, doveste chiederlo ai registi! Il regista crea il personaggio, si può discutere, ampliare, lui può accogliere un mio consiglio, però i personaggi sono creati dagli sceneggiatori … certo però io ci metto del mio.
Perché secondo te oggi ci sono così tante persone single?
Alessandro Haber: Intanto perché la vita è cara, per cui la gente preferisce probabilmente così, oggi non è facile vivere con quello che si guadagna. Io sono una persona fortunata, faccio quello che mi piace e guadagno anche benino, quindi non posso lamentarmi, però oggi molti fanno fatica a trovar lavoro, quindi preferiscono stare da soli, avere delle storie oppure avere delle fidanzate che trovano il tempo che trovano. Non prospettano, non organizzano il futuro o almeno lo organizzano sempre più tardi, in tempi più lunghi e allora ecco che si crea una fascia di persone che vivono da sole, i single, non è facile oggi. Anche avere una casa oggi costa, ha cifre iperboliche! Con questo passaggio dalla Lira all’Euro è raddoppiato tutto, allora vedi che i conti tornano in qualche modo! Inoltre, perché una volta la famiglia …credo, ora mi sembra di parlare come i miei genitori e i miei nonni, anche se mi sento un ragazzo in realtà! Però una volta tutta la famiglia era più unita, oggi ci sono più distrazioni, tu viaggi e comunichi con tutto il mondo, una volta per fare un viaggio ci voleva del tempo, lo dovevi organizzare, oggi parti, trovi un occasione e vai a Parigi, vai a Londra in un attimo. Ci sono più possibilità, si comunica in maniera diversa, non vedi più i ragazzini che giocano a pallone, questo vuol dire che ci sono più distrazioni e quindi si fa più difficoltà a costruire un rapporto, però i sentimenti bene o male restano quelli di sempre, ma “mettere su” un rapporto è più difficile perché sei più distratto, hai meno inibizioni, insomma, hai meno “tenitura”… cioè mi ricordo i miei genitori che hanno tenuto, ne hanno passate tante, però hanno deciso di superarle. Oggi invece appena c’è una crisi si rompe “paf” per ricambiare, per farti subito un altro abito. Questa è la follia del consumismo, la politica dell’opportunismo eccessivo che ti permette di fare sempre in ogni momento quello che ti pare.