Il cioccolato crea dipendenza ai single?

IL CIOCCOLATO CREA DIPENDENZA?


Alcune persone single non riescono a farne a meno ed è difficile trovare qualcuno che dica che detesta il cioccolato.
Scopriamo quali sono le spiegazioni scientifiche e chimiche che danno al cioccolato la sua grande fama.

CIOCCOLATO, IL CIBO DEGLI DEI


Per la nostra Community ecco un articolo di Roberto Caraceni, grande esperto di cioccolato e Vicepresidente della Compagnia del Cioccolato , con cui abbiamo anche organizzato alcuni eventi sul tema.

Roberto è anche autore del libro " La degustazione del cioccolato. Degustazione, Valutazione, Analisi organolettica ".

un mucchio di pezzi di cioccolato su un tavolo

IL CIOCCOLATO

Cioccolato: la sola parola già evoca in noi dolci sensazioni sul palato, ci ricorda quel cibo vellutato che nella sua perfetta pastosità si scioglie lentamente sulla nostra lingua, liberando inebrianti aromi, avvolgendo i nostri sensi, esplodendo in tutta la sua ricchezza...
Proprio così, il “cibo degli dei” è per molti di noi qualcosa di più di una semplice golosità, è un immenso piacere dolce, passionale, ma anche eccitante e quasi peccaminoso.


I PREGI DEL CIOCCOLATO

Sono tante le cose che si dicono sul cioccolato, sul suo legame con l’amore, sul suo potere eccitante, sui suoi effetti sulla salute, e su tanto altro.
Ma buona parte delle conoscenze che abbiamo oggi su questo nobile cibo derivano più dalla tradizione orale che non da fonti scientifiche ed attendibili.
Chi di noi non ha mai sentito dire “...il cioccolato fa venire i brufoli...” o “il cioccolato crea dipendenza...” od altre simili voci di popolo? Soprattutto per quanto riguarda gli effetti del cioccolato sulla salute, le nostre nozioni si fondano più sulle “voci di corridoio” che su di una informazione qualificata.
Questo articolo affronta uno degli aspetti che più incuriosiscono ed appassionano i cioccofili, e non solo: la capacità del cioccolato di creare dipendenza. E’ su questo argomento che cercherò di fare chiarezza.

primo piano di un cupcake su un piatto

DIPENDENZA CHIMICA ED EMOTIVA

Esistono fondamentalmente due tipi di dipendenza: quella chimica, considerata l’unica vera dipendenza in senso stretto, e quella mentale, legata solo a fattori psico-emotivi.

Dal punto di vista chimico, il cioccolato contiene diverse sostanze stimolanti, come la theobromina, la caffeina, la feniletilamina ed altre; ma una sostanza non crea dipendenza per il solo fatto di essere un eccitante.
Nei semi di cacao, e quindi nel cioccolato, c’è però anche un’altra sostanza: l’anandamide.
Si tratta di un composto chimico che ha effetti simili a quelli della marijuana, e che infatti nel nostro organismo si lega agli stessi recettori sensibili ai cannabinoidi.
Ma con questo non bisogna arrivare alla conclusione che mangiare una tavoletta di fondente sia come fumare uno spinello!
Quello che fa la differenza infatti è la quantità di sostanza presente in un alimento: per avere una reale dipendenza da anandamide occorrerebbe mangiare qualcosa come 25 chili di cioccolato al giorno!
E nemmeno io arrivo a tanto....


Quindi possiamo dire che, nel cioccolato, di una reale dipendenza ci sarebbero solo i presupposti, dipendenza che però di fatto non può esistere.
A tale proposito sono stati fatti diversi esperimenti e ricerche che lo hanno dimostrato. Ad esempio, si è visto che l’assunzione di cacao tramite capsule (contenenti quindi tutti gli stessi principi attivi del cioccolato) non soddisfa il desiderio quanto la stessa quantità di sostanza assunta sotto forma di cioccolato vero e proprio.

un mucchio di dolci al cioccolato

LE DONNE SONO PIÙ ATTRATTE DAL CIOCCOLATO

In generale le donne accusano un maggiore impulso verso il cioccolato rispetto agli uomini ; in particolare, il 40% delle donne negli Stati Uniti sostiene di avere un aumento del desiderio di cioccolato nel periodo mestruale.
Questo in teoria potrebbe spiegarsi con la maggiore necessità di assumere determinate sostanze di cui l’organismo in quel periodo è deficitario, come in effetti accade per il magnesio, di cui il cacao è ricco; ma anche le lenticchie sono ricche di magnesio, eppure avete mai sentito una donna che nel periodo mestruale desideri avidamente un piatto di lenticchie?!

La conclusione viene spontanea.

una donna con gli occhi azzurri mangia un pezzo di torta al cioccolato

Eppure il nostro desiderio verso il cibo degli dei a volte sembra proprio essere irrefrenabile.... E un motivo c’è.

Sembra che il cioccolato sia la perfetta sintesi del cibo ideale, in termini di piacere al palato, di gusto, di consistenza, di fusione; un alimento dolce e grasso che soddisfa in modo ottimale il nostro istinto di animali desiderosi di cibo.
Sensazioni piacevoli, quindi, che inducono il rilascio di endorfine da parte del nostro cervello, che, a loro volta, ci danno una sensazione di benessere.


IL CIOCCOLATO CONTIENE SOSTANZE CHIMICHE PER IL BENESSERE

Ma c’è dell’altro.

Nel seme di cacao sono presenti diverse sostanze chimiche che contribuiscono, se pure con moderazione, a darci sensazioni di benessere: la theobromina e la caffeina, che sono stimolanti, la tiramina e la feniletilamina, simili all’anfetamina (stimolante del sistema nervoso centrale), la serotonina, un neurotrasmettitore che svolge un’azione tranquillizzante, l’anandamide, di cui abbiamo già parlato, ed altre.
Questo vuol dire che
il cioccolato ci dà un piccolo aiuto a sentirci più attivi, più tonici, più positivi e ci fa sentire meglio .
La feniletilamina viene prodotta anche dal nostro cervello, soprattutto in associazione a stati di innamoramento e di desiderio; potremmo dire, esagerando un po’, che il cioccolato è quindi in grado di farci vivere sensazioni simili a quelle dell’innamoramento.
E forse è anche per questo che da sempre, nelle nostre società, viene simbolicamente associato all’amore.
Insomma, che il cioccolato in qualche modo ci faccia stare bene è fatto ben noto, e non solo a noi cioccofili.


Si scambia per dipendenza, quindi, il desiderio di mangiare cioccolato poiché ci dà delle sensazioni di benessere.
E una volta sperimentate tali sensazioni, e legate al cioccolato magari a livello inconscio, il desiderio di volerle riprovare nuovamente è più che legittimo.
Ed ecco che torna la voglia di cioccolato.
Non dipendenza in senso stretto, quindi, ma semplicemente desiderio di rinnovare uno stato di benessere.

una barretta di cioccolato con un fiore accanto a essa

E allora, se il cioccolato ci fa sentire meglio, perché non mangiarne ?
Con la dovuta moderazione, ovviamente.
E sapere cosa c’è veramente dietro al cioccolato, anzi dentro, può farci capire che il cioccolato non è un peccato di gola, come spesso viene considerato nella nostra cultura, ma semplicemente
un alimento che può regalarci un piccolo piacere quotidiano .
Il
volere bene a se stessi, dunque, può passare anche attraverso un quadratino di cioccolato.

Roberto Caraceni


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